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Rischio respiratorio
Indice
RISCHIO RESPIRATORIO E PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie sono tutti D.P.I. di III categoria, a causa dell’elevato rischio di morte in caso di contaminazione delle vie respiratorie; i gravi danni provocati dall’inalazione di sostanze nocive e tossiche infatti rendono il rischio respiratorio uno tra i rischi maggiori per la salute e la sicurezza dell’uomo.
APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE - CRITERI PER LA SCELTA
Durante qualsiasi attività in cui le condizioni respiratorie risultino anomale e in cui vi sia un alto rischio respiratorio è necessario proteggersi utilizzando un respiratore adeguato, che dovrà essere scelto in base alle condizioni dell’aria e alla quantità di ossigeno e di contaminanti presenti in essa.
COMPOSIZIONE DELL'ARIA | APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE | ||
Ossigeno(O2) >17% |
DISPOSITIVI FILTRANTI |
DISPOSITIVI COFRA
GAS, VAPORI, POLVERI, FUMI E NEBBIE
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Ossigeno(O2) |
RESPIRATORI ISOLANTI |
TLV E CLASSIFICAZIONE DEI CONTAMINANTI
Il TLV (Treshold Limit Value) è il valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro).
Qualora la concentrazione dei contaminanti tossici presenti nell’aria ambiente sia al di sopra del TLV è necessario proteggersi utilizzando un apparecchio di protezione delle vie respiratorie.
Di seguito vengono elencate le diverse tipologie di contaminanti pericolosi per la salute dell’uomo:
Polveri: piccole particelle solide sospese in aria derivanti dalla frantumazione di materiale solido. Esempio: lavori di fresatura, smerigliatura, levigatura e sabbiatura;
Fumi: particelle solide molto piccole, derivanti dal processo di vaporizzazione e successiva condensazione in materiali solidi per effetto dell’elevato calore. Esempio: processi di fonderia, saldatura e taglio con fiamma;
Nebbie: piccole gocce di materiale liquido derivanti dai processi di atomizzazione di materiali liquidi. Esempio: lavori di placcatura, di mescolatura o di produzione di polveri metalliche;
Gas: sostanze analoghe all’aria in termini di diffusione nell’ambiente. Ad esempio sono gas il monossido di carbonio, l’anidride carbonica, l’azoto e l’elio;
Vapori: è lo stato gassoso di sostanze che in natura si trovano allo stato solido o liquido, dunque si creano dall’evaporazione di solidi o liquidi. Ad esempio il petrolio è liquido ma evapora con facilità producendo vapore; anche i diluenti e i solventi producono vapori.