NORMATIVE

NORMATIVA EN 140 - Semimaschere e quarti di maschera
NORMATIVA EN 136 - Maschere intere

Le semimaschere antigas marcate EN 140 e le maschere intere marcate EN 136 sono dispositivi progettati per fornire protezione all’utilizzatore quando impiegati contestualmente a filtri antigas, filtri antipolvere e filtri combinati; soddisfano ampiamente tutti i requisiti della normativa tra cui la resistenza respiratoria, la perdita di tenuta e il contenuto di anidride carbonica dell’aria inspirata.

NORMATIVA EN 143 - Filtri antipolvere

I filtri antipolvere sono dispositivi progettati per fornire all'utilizzatore protezione contro:

  • polveri
  • fumi
  • nebbie

Soddisfano ampiamente tutti i requisiti della normativa tra cui la resistenza respiratoria, la penetrazione del filtro e la resistenza meccanica.

NORMATIVA EN 14387 - Filtri antigas e filtri combinati

I filtri antigas sono dispositivi progettati per fornire all'utilizzatore protezione contro:

  • gas
  • vapori

Nel caso in cui nell'ambiente di lavoro l'aria sia contaminata non solo da gas e vapori, ma anche da polveri in concentrazioni maggiori rispetto al TLV, è necessario l'utilizzo di filtri combinati, costituiti da elementi filtranti sia antigas che antipolvere che dunque forniscono una protezione efficace anche contro polveri, fumi e nebbie. I filtri marcati EN 14387 soddisfano ampiamente tuttti i requisiti della normativa tra cui la resistenza respiratoria, la capacità di protezione contro i gas, la penetrazione del filtro, l'intasamento e la resistenza meccanica.
Ad ogni tipologia di contaminante è associato un codice colore come schematizzato di seguito:

A
GAS E VAPORI ORGANICI Normativa-RR
B GAS E VAPORI INORGANICI
E GAS E VAPORI ACIDI
K AMMONIACA E SUOI DERIVATI
P AEROSOL TOSSICI, SOLIDI E LIQUIDI

CLASSI DI PROTEZIONE DEI FILTRI ANTIGAS E DEI FILTRI ANTIPOLVERE

  • I filtri antigas sono identificati in base alla loro capacità di protezione contro i gas e quindi suddivisi in tre classi di protezione definite dai numeri 1, 2 e 3. Il filtro antigas va immediatamente sostituito nel momento in cui si inizia a percepire l'odore della sostanza contaminante. Il filtro sarà infatti saturo e non riuscirà più a filtrare e/o ad assorbire alcuna sostanza.
  • I filtri antipolvere sono suddivisi in tre classi di protezione definite dalle sigle P1, P2 e P3. Ad ogni classe di protezione corrisponde un valore di efficienza filtrante espressa in %. L'efficienza filtrante della classe P3 ingloba quella delle classi P1 e P2. Il filtro antipolvere deve essere sostituito nel momento in cui si inizia ad avvertire difficoltà nella respirazione.
CLASSE DI PROTEZIONE MASSIMA CONCENTRAZIONE DEL GAS DI PROVA
Classe 1 PICCOLA CAPACITA' 1.000 ppm oppure 0,1% in volume
Classe 2 MEDIA CAPACITA' 5.000 ppm oppure 0,5% in volume
Classe 3 GRANDE CAPACITA' 10.000 ppm oppure 1,0% in volume
CLASSE DI PROTEZIONE FPN MASSIMA CONCENTRAZIONE DELL'AEROSOL DI PROVA
P1 4 4 x TLV
P2 12 12 x TLV
P3 50 50 x TLV

Per determinare la concentrazione massima (teorica) di contaminante consentita nell’ambiente di lavoro è necessario moltiplicare il Fattore di Protezione Nominale (FPN) per il TLV. L’FPN è un valore che indica il livello teorico di protezione di un respiratore e che indirettamente esprime il valore della capacità del filtro di trattenere o meno i contaminanti aerodispersi; il TLV è un valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro). Ad esempio, “12xTLV” significa che la maschera P2 è idonea a proteggere l’utilizzatore in ambienti in cui è presente una concentrazione di contaminante fino a 12 volte il massimo consentito.

 

REACH

Allo scopo di tutelare la salute dei consumatori, l'Unione Europea ha emanato il Regolamento Reach (entrato in vigore il 1° Giugno 2007) che vieta l'utilizzo di talune sostanze chimiche. COFRA garantisce la conformità al Regolamento Reach di tutti i prodotti; essi non contengono sostanze cancerogene o presenti nella lista europea delle sostanze vietate e, per garantire ciò, vengono effettuati controlli su tutte le materie prime utilizzate durante le fasi di produzione.

EAC TP TC 019/2011

Regolamento tecnico sulla sicurezza dei dispositivi di protezione individuali posti in circolazione nel territorio dell’unione doganale
euroasiatica.

NORMATIVA EN 149

Le semimaschere filtranti antipolvere sono dispositivi atti a proteggere chi li indossa da tutti gli agenti esterni che, se inalati, possono costituire un pericolo per la salute o la sicurezza. I respiratori marcati EN 149 sono progettati per fornire protezione contro gli aerosol sia solidi che liquidi, ossia:

  • polveri
  • fumi
  • nebbie

TEST DI INTASAMENTO CON POLVERE DI DOLOMITE

Test facoltativo previsto dalla normativa EN 149 che misura le prestazioni di resistenza all’intasamento di una maschera. La conformità a tale test (rilevabile con la marcatura “D” sulla maschera) garantisce un buon livello di traspirabilità anche in casi estremi di concentrazione molto elevata di polvere.

EFFICIENZA FILTRANTE DELLA MASCHERA

LIVELLO DI PROTEZIONE

EFFICIENZA FILTRANTE DELLA MASCHERA

FFP1

78 %

FFP2

92 %

FFP3

98 %

 La normativa EN 149 prevede un test per la determinazione dell’efficienza filtrante che esprime la quantità di contaminante che viene filtrato dalle maschere in condizioni di laboratorio.

 

CONCENTRAZIONE MASSIMA DI CONTAMINANTE CONSENTITA NELL’AMBIENTE DI LAVORO IN BASE AI LIVELLI DI PROTEZIONE


LIVELLO DI PROTEZIONE FPN MASSIMA CONCENTRAZIONE DELL'AEROSOL DI PROVA
FFP1 4 4 x TLV
FFP2 12 12 x TLV
FFP3 50 50 x TLV

 

Per determinare la concentrazione massima (teorica) di contaminante consentita nell’ambiente di lavoro è necessario moltiplicare il Fattore di Protezione Nominale (FPN) per il TLV. L’FPN è un valore che indica il livello teorico di protezione di un respiratore e che indirettamente esprime il valore della capacità del filtro di trattenere o meno i contaminanti aerodispersi; il TLV è un valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro). Ad esempio, “12xTLV” significa che la maschera FFP2 è idonea a proteggere l’utilizzatore in ambienti in cui è presente una concentrazione di contaminante fino a 12 volte il massimo consentito. 

 

RIUTILIZZABILITÀ

Le semimaschere filtranti antipolvere sono classificate in base alla loro riutilizzabilità nel tempo e presentano le seguenti marcature:
NR non riutilizzabili: maschere destinate a essere utilizzate per un singolo turno di lavoro
R riutilizzabili: maschere destinata a essere utilizzate per più di un turno di lavoro.

 

REACH

Allo scopo di tutelare la salute dei consumatori, l'Unione Europea ha emanato il Regolamento Reach (entrato in vigore il 1° Giugno 2007) che vieta l'utilizzo di talune sostanze chimiche. COFRA garantisce la conformità al Regolamento Reach di tutti i prodotti; essi non contengono sostanze cancerogene o presenti nella lista europea delle sostanze vietate e, per garantire ciò, vengono effettuati controlli su tutte le materie prime utilizzate durante le fasi di produzione.

EAC TP TC 019/2011

Regolamento tecnico sulla sicurezza dei dispositivi di protezione individuali posti in circolazione nel territorio dell’unione doganale
euroasiatica.

NORMATIVA EN 14683:2019+AC:2019

Le maschere facciali ad uso medico sono destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi dal personale medico ai pazienti durante le procedure chirurgiche e altre attività mediche con requisiti simili. La maschera facciale ad uso medico è anche efficace nel ridurre l'emissione di agenti infettivi dal naso e dalla bocca di un portatore asintomatico o di un paziente con sintomi clinici.
Le maschere facciali ad uso medico di tipo IIR sono indispensabili a proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati. Le maschere facciali ad uso medico possono anche essere destinate ad essere indossate dai pazienti e da altre persone per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolare in situazioni epidemiche o pandemiche. La presente norma europea non si applica alle maschere destinate esclusivamente alla protezione individuale del personale medico.

REQUISITI DI PRESTAZIONE

PROVA

TIPO I

TIPO II

TIPO IIR

Efficienza di filtrazione batterica (BFE), (%)

 ≥ 95  ≥ 98  ≥ 98

Pressione differenziale (Pa/cm2)

< 40

< 40

< 60

Pressione di resistenza agli spruzzi (kPa)

NON RICHIESTO

NON RICHIESTO

≥ 16,0

Pulizia microbica (ufc/g)

≤ 30 ≤ 30

≤ 30

TIPO I: Le maschere facciali ad uso medico di tipo I sono utilizzate per i pazienti e per altre persone al fine di ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolare in situazioni epidemiche o pandemiche. Le maschere di tipo I non sono destinate all'uso da parte di operatori sanitari in sala operatoria o in altre attività mediche con requisiti simili.

TIPO II: Le maschere facciali ad uso medico di tipo II, oltre ad inglobare tutte le applicazioni possibili per le maschere di tipo I, sono anche destinate ad essere utilizzate dagli operatori sanitari in sala operatoria o in altre attività mediche con requisiti simili.

TIPO IIR: Le maschere facciali ad uso medico di tipo IIR, oltre ad inglobare tutte le applicazioni possibili per le maschere di tipo I e II, sono destinate ad essere utilizzate per  proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati.

Le maschere facciali ad uso  medico vengono ufficialmente classificate come DISPOSITIVI MEDICI di classe I alla quale appartengono tutti i dispositivi medici non invasivi, in accordo con la legislazione europea sui dispositivi medici.

 

ELASTICI-AURICOLARI

ELASTICI AURICOLARI

 

I comodi elastici auricolari dalla sezione cilindrica e saldati ad ultrasuoni consentono un indossamento veloce, pratico e confortevole e sono adatti ad un utilizzo prolungato nel tempo.

NASELLO-INV

NASELLO INVISIBILE

 

Il nasello invisibile in alluminio e plastica flessibile è inserito tra gli strati della maschera e ciò la rende priva di metalli esposti; è leggerissimo e consente un’immediata regolazione della maschera sul naso.

3-STRATI

PROTEZIONE A 3 STRATI

 

Il dispositivo è costituito da tre strati di polipropilene ipoallergenico e naturalmente idrofobo, ideale per la composizione di una mascherina leggera e dall’ottima traspirabilità. Lo strato intermedio è composto di materiale MELT BLOWN dalle alte prestazioni filtranti contro batteri e agenti infettivi.

RESISTENZA-SPRUZZI

 

RESISTENZA A SPRUZZI/FLUIDI

 

Il dispositivo è dotato di uno strato esterno in grado di proteggere l’utilizzatore dalle esposizioni agli spruzzi, al sangue e ai liquidi contaminati.

 

SCATOLA DISPENSER

 

Grazie all'apposito tratteggio perforato, la scatola è convertibile in un comodissimo dispenser, utile a regolare la distribuzione delle mascherine in singoli pezzi evitando così di contaminare quelle residue.



MARCATURA

INDICAZIONI SULL’UTILIZZO E SULLE APPLICAZIONI DEI FILTRI ANTIGAS, FILTRI ANTIPOLVERE E FILTRI COMBINATI
APPLICAZIONI AGENTI CONTAMINANTI FILTRO

LAVORI SU STRADA

- ASFALTI E BITUMI

A1
A1 P2 R
A1 P3 R

VERNICIATURA E SMALTATURA A SPRUZZO E VERNICIATURE A RULLO O PENNELLO

- VERNICI AD ACQUA /VERNICI A POLVERE SOLUBILI IN ACQUA

- VERNICI CONTENENTI SOLVENTI
- VERNICI POLIURETANICHE
- VERNICI PROTETTIVE DEL LEGNO
- RIVESTIMENTI CHE GENERINO E/O CONTENGANO POLVERI
- SMALTI
- VERNICI ANTIVEGETATIVE

A1 P2 R
A1 P3 R 

- VERNICI O SMALTI FINEMENTE NEBULIZZATI

A1 P3 R

- DILUENTI
- MISCELE DI RESINE EPOSSIDICHE

A1
A1 P3 R

SVERNICIATURA - COMPOSTI CON SOLVENTI SVERNICIANTI O AMMONIACA SVERNICIANTE

ABEK1
ABEK1 P2 R
ABEK1 P3 R

INCOLLAGGIO E/O SIGILLATURA - COLLANTI CONTENENTI SOLVENTI

A1
A1 P3 R

- COLLE POLIURETANICHE
- SIGILLANTI

A1 P2 R
A1 P3 R

SALDATURA E BRASATURA DI METALLI - GAS E/O VAPORI DI SALDATURA (in ambienti poco ventilati)

ABEK1 P3 R

- POLVERI DI METALLO E FUMI DI OSSIDI DI METALLO

P3 R

LAVORAZIONI DI TIPO MECCANICO SUI METALLI (FORATURA, LEVIGATURA, RIVETTATURA, MOLATURA, SPAZZOLATURA, TAGLIO)

- OSSIDO DI FERRO (RUGGINE), POLVERI METALLICHE

- POLVERI DI FERRO
- POLVERI DI ACCIAIO

P3 R

- POLVERI DI ACCIAIO INOX

- POLVERI DI RAME, CROMO

P3 R

LAVORAZIONI DI TIPO MECCANICO SUL LEGNO (FORATURA, LEVIGATURA, RIVETTATURA, MOLATURA, SPAZZOLATURA, TAGLIO)

- POLVERI DI LEGNO TENERO

P3 R

- POLVERI MOLTO FINI DI LEGNO DURO

P3 R

EDILIZIA

- POLVERI DI CEMENTO, CALCESTRUZZO, PIETRA, GESSO, STUCCO, INTONACO
- FIBRE DI VETRO E/O FIBRE MINERALI

P3 R

- QUARZO
- POLVERI CONTENENTI FIBRE DI AMIANTO

P3 R

AGRICOLTURA - DISERBANTI, PESTICIDI

A1 P2 R
A1 P3 R

MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE IN SPAZI NON CONFINATI

- SOSTANZE CHIMICHE NON BEN IDENTIFICATE

ABEK1
ABEK1 P2 R
ABEK1 P3 R

ESPOSIZIONE A IDROCARBURI

- ESANO, ANTRACENE, BENZENE, CICLOESANO

A1
A1 P3 R

PULIZIE EDILI / INDUSTRIALI

- ACIDO CLORIDRICO

B1
E1

DECAPAGGIO E TRATTAMENTI SUPERFICIALI DEGLI ACCIAI

- ACIDO CLORIDRICO, ACIDO FLUORIDRICO

B1
E1

INDUSTRIA PETROLCHIMICA

- IDROGENO SOLFORATO

B1

- ACIDO SOLFORICO

E1

DISINFEZIONE, DISINFESTAZIONE, PULIZIA

- VAPORI ORGANICI, ODORI SGRADEVOLI, POLVERI, SPORE, BATTERI

A1 P2 R
A1 P3 R

ESPOSIZIONE A GAS MISTI DURANTE I PROCESSI PER LE PRODUZIONI DI: PLASTICHE E MANUFATTI, FARMACI, DISINFETTANTI, VERNICI, COLORANTI, MANGIMI, ALIMENTI, TESSUTI E PELLAMI, FERTILIZZANTI

- CLORO, FLUORO, ACIDO CIANIDRICO, BROMO, IODIO, IDROGENO SOLFORATO

B1

- ACIDO FLUORIDRICO, ACIDO CLORIDRICO, ACIDO FORMICO

E1
B1

- ANIDRIDE SOLFOROSA, ACIDO SOLFORICO

E1

- AMMONIACA

K1

- MISCELE DI SOSTANZE CHIMICHE NON BEN IDENTIFICATE

ABEK1

Le informazioni tecniche contenute all’interno di questa guida vengono fornite semplicemente come punto di partenza per la selezione del dispositivo di protezione più adeguato alle proprie esigenze di utilizzo, e tuttavia vengono descritte a puro scopo esemplificativo. Prima dell’utilizzo di qualsiasi dispositivo ed in seguito alla perizia effettuata in fase di valutazione dei rischi è fortemente consigliabile riconsiderare e rivalutare tutte le informazioni tecniche alla luce delle legislazioni territoriali vigenti, e provvedere ad una specifica formazione dell’utilizzatore finale dei dispositivi che non può essere per nessun motivo sostituita dalle nozioni qui riportate. Si raccomanda l’utilizzatore di leggere attentamente, comprendere e mettere in pratica tutte le indicazioni e/o limitazioni riportate sulle istruzioni d’uso.
scelta-RR-IT
composizione-filtro-IT

 Contaminanti aerosol liquidi e solidi

  FFP1  

  FFP2  

  FFP3  

 Amianto

 

 

X

 Argilla

X

 

 

 Calcestruzzo

 

X

 

 Carbonato di calcio

X

 

 

 Carburo di silicio

 

X

 

 Cellulosa

X

 

 

 Cemento

 

X

 

 Cotone

X

 

 

 Cromo

 

 

X

 Farina

X

 

 

 Fumi metallici

 

 

X

 Gesso

 

X

 

 Grafite

 

X

 

 Intonaco

 

X

 

 Lana di vetro

 

 

X

 Legno duro

 

 

X

 Manganese

 

X

 

 Oli vegetali e minerali

X

 

 

 Pesticidi in polvere

 

 

X

 Pietra

X

 

 

 Piombo

 

 

X

 Platino

 

 

X

 Polline

X

 

 

 Polveri di lana di roccia

 

 

X

 Polveri metalliche

 

X

 

 Rame

 

 

X

 Ruggine

X

 

 

 Silice

 

 

X

 Soda

 

X

 

 Stucco

X

 

 

 Talco

 

X

 

 Vanadio

 

X

 

 Vernice in polvere

 

X

 

 

 

 

 

 

Questa guida è puramente indicativa ed è valida solo quale supporto per la scelta del dispositivo di protezione.

É obbligo del datore di lavoro eseguire un’adeguata ed idonea valutazione dei rischi, dove siano utilizzate sostanze pericolose o vi siano rischi prevedibili per la salute e la sicurezza, e definire il dispositivo idoneo.

 

RISCHIO RESPIRATORIO E PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie sono tutti D.P.I. di III categoria, a causa dell'elevato rischio di morte in caso di contaminazione delle vie respiratorie; i gravi danni provocati dall'inalazione di sostanze nocive e tossiche infatti rendono il rischio respiratorio uno tra i rischi maggiori per la salute e la sicurezza dell'uomo.

APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE - CRITERI PER LA SCELTA

Durante qualsiasi attività in cui le condizioni respiratorie risultino anomale e in cui vi sia un alto rischio respiratorio, è necessario proteggersi utilizzando un respiratore adeguato, che dovrà essere scelto in base alle condizioni dell'aria e alla quantità di ossigeno e di contaminanti presenti in essa.

COMPOSIZIONE DELL'ARIA APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Rischio-respiratorio-IT Ossigeno(O2)
>17%

DISPOSITIVI FILTRANTI
Filtrano efficacemente l'aria ambiente, contaminata da gas, vapori, polveri, fumi e nebbie.
Utilizzati quando sono note la natura e la concentrazione dei contaminanti presenti nell'aria e quando ne sia percepibile l'odore.

      DISPOSITIVI COFRA

      POLVERI, FUMI E NEBBIE

  • SEMIMASCHERE FILTRANTI ANTIPOLVERE - EN 149

      GAS, VAPORI, POLVERI, FUMI E NEBBIE

  • SEMIMASCHERE E QUARTI DI MASCHERA - EN 140
  • MASCHERE INTERE - EN 136
  • FILTRI ANTIPOLVERE - EN 143
  • FILTRI ANTIGAS E FILTRI COMBINATI - EN 14387

Ossigeno(O2)
<17%

RESPIRATORI ISOLANTI
Isolano l'utilizzatore dell'aria contaminata fornendo aria pulita prelevata da una sorgente esterna all' ambiente contaminato o aria compressa racchiusa in bombole apposite.
Utilizzati quando non sono note la natura e la concentrazione dei contaminanti presenti nell'aria, quando non ne sia percepibile l'odore e quando vi sia la presenza di sostanze non filtrabili.

TLV E CLASSIFICAZIONE DEI CONTAMINANTI

Il TLV  (Treshold Limit Value) è il valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro).
Qualora la concentrazione dei contaminanti tossici presenti nell'aria ambiente sia al di sopra del TLV è necessario proteggersi utilizzando un apparecchio di protezione delle vie respiratorie.

Di seguito vengono elencate le diverse tipologie di contaminanti pericolosi per la salute dell'uomo:

polveri: piccole particelle solide sospese in aria derivanti dalla frantumazione di materiale solido. Esempio: lavori di fresatura, smerigliatura, levigatura e sabbiatura;
fumi: particelle solide molto piccole, derivanti dal processo di vaporizzazione e successiva condensazione in materiali solidi per effetto dell'elevato calore. Esempio: processi di fonderia, saldatura e taglio con fiamma;
nebbie: piccole gocce di materiale liquido derivanti dai processi di atomizzazione di materiali liquidi. Esempio: lavori di placcatura, di mescolatura o di produzione di polveri metalliche;
gas: sostanze analoghe all'aria in termini di diffusione nell'ambiente. Ad esempio sono gas il monossido di carbonio, l'anidride carbonica, l'azoto e l'elio;
vapori: è lo stato gassoso di sostanze che in natura si trovano allo stato solido o liquido, dunque si creano dall'evaporazione di solidi o liquidi. Ad esempio il petrolio è liquido ma evapora con facilità producendo vapore; anche i diluenti e i solventi producono vapori.

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