NORMATIVA EN 140 - Semimaschere e quarti di maschera |
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Le semimaschere antigas marcate EN 140 e le maschere intere marcate EN 136 sono dispositivi progettati per fornire protezione all’utilizzatore quando impiegati contestualmente a filtri antigas, filtri antipolvere e filtri combinati; soddisfano ampiamente tutti i requisiti della normativa tra cui la resistenza respiratoria, la perdita di tenuta e il contenuto di anidride carbonica dell’aria inspirata. |
NORMATIVA EN 143 - Filtri antipolvere |
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I filtri antipolvere sono dispositivi progettati per fornire all'utilizzatore protezione contro:
Soddisfano ampiamente tutti i requisiti della normativa tra cui la resistenza respiratoria, la penetrazione del filtro e la resistenza meccanica. |
NORMATIVA EN 14387 - Filtri antigas e filtri combinati | |||||||||||
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I filtri antigas sono dispositivi progettati per fornire all'utilizzatore protezione contro:
Nel caso in cui nell'ambiente di lavoro l'aria sia contaminata non solo da gas e vapori, ma anche da polveri in concentrazioni maggiori rispetto al TLV, è necessario l'utilizzo di filtri combinati, costituiti da elementi filtranti sia antigas che antipolvere che dunque forniscono una protezione efficace anche contro polveri, fumi e nebbie. I filtri marcati EN 14387 soddisfano ampiamente tuttti i requisiti della normativa tra cui la resistenza respiratoria, la capacità di protezione contro i gas, la penetrazione del filtro, l'intasamento e la resistenza meccanica.
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CLASSI DI PROTEZIONE DEI FILTRI ANTIGAS E DEI FILTRI ANTIPOLVERE |
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CLASSE DI PROTEZIONE | MASSIMA CONCENTRAZIONE DEL GAS DI PROVA | |
Classe 1 | PICCOLA CAPACITA' | 1.000 ppm oppure 0,1% in volume |
Classe 2 | MEDIA CAPACITA' | 5.000 ppm oppure 0,5% in volume |
Classe 3 | GRANDE CAPACITA' | 10.000 ppm oppure 1,0% in volume |
CLASSE DI PROTEZIONE | FPN | MASSIMA CONCENTRAZIONE DELL'AEROSOL DI PROVA |
P1 | 4 | 4 x TLV |
P2 | 12 | 12 x TLV |
P3 | 50 | 50 x TLV |
Per determinare la concentrazione massima (teorica) di contaminante consentita nell’ambiente di lavoro è necessario moltiplicare il Fattore di Protezione Nominale (FPN) per il TLV. L’FPN è un valore che indica il livello teorico di protezione di un respiratore e che indirettamente esprime il valore della capacità del filtro di trattenere o meno i contaminanti aerodispersi; il TLV è un valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro). Ad esempio, “12xTLV” significa che la maschera P2 è idonea a proteggere l’utilizzatore in ambienti in cui è presente una concentrazione di contaminante fino a 12 volte il massimo consentito.
REACH |
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Allo scopo di tutelare la salute dei consumatori, l'Unione Europea ha emanato il Regolamento Reach (entrato in vigore il 1° Giugno 2007) che vieta l'utilizzo di talune sostanze chimiche. COFRA garantisce la conformità al Regolamento Reach di tutti i prodotti; essi non contengono sostanze cancerogene o presenti nella lista europea delle sostanze vietate e, per garantire ciò, vengono effettuati controlli su tutte le materie prime utilizzate durante le fasi di produzione. |
EAC TP TC 019/2011 |
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Regolamento tecnico sulla sicurezza dei dispositivi di protezione individuali posti in circolazione nel territorio dell’unione doganale |
NORMATIVA EN 149 |
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Le semimaschere filtranti antipolvere sono dispositivi atti a proteggere chi li indossa da tutti gli agenti esterni che, se inalati, possono costituire un pericolo per la salute o la sicurezza. I respiratori marcati EN 149 sono progettati per fornire protezione contro gli aerosol sia solidi che liquidi, ossia:
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TEST DI INTASAMENTO CON POLVERE DI DOLOMITE |
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Test facoltativo previsto dalla normativa EN 149 che misura le prestazioni di resistenza all’intasamento di una maschera. La conformità a tale test (rilevabile con la marcatura “D” sulla maschera) garantisce un buon livello di traspirabilità anche in casi estremi di concentrazione molto elevata di polvere. |
EFFICIENZA FILTRANTE DELLA MASCHERA |
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LIVELLO DI PROTEZIONE |
EFFICIENZA FILTRANTE DELLA MASCHERA |
FFP1 |
78 % |
FFP2 |
92 % |
FFP3 |
98 % |
La normativa EN 149 prevede un test per la determinazione dell’efficienza filtrante che esprime la quantità di contaminante che viene filtrato dalle maschere in condizioni di laboratorio.
CONCENTRAZIONE MASSIMA DI CONTAMINANTE CONSENTITA NELL’AMBIENTE DI LAVORO IN BASE AI LIVELLI DI PROTEZIONE |
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LIVELLO DI PROTEZIONE | FPN | MASSIMA CONCENTRAZIONE DELL'AEROSOL DI PROVA |
FFP1 | 4 | 4 x TLV |
FFP2 | 12 | 12 x TLV |
FFP3 | 50 | 50 x TLV |
Per determinare la concentrazione massima (teorica) di contaminante consentita nell’ambiente di lavoro è necessario moltiplicare il Fattore di Protezione Nominale (FPN) per il TLV. L’FPN è un valore che indica il livello teorico di protezione di un respiratore e che indirettamente esprime il valore della capacità del filtro di trattenere o meno i contaminanti aerodispersi; il TLV è un valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro). Ad esempio, “12xTLV” significa che la maschera FFP2 è idonea a proteggere l’utilizzatore in ambienti in cui è presente una concentrazione di contaminante fino a 12 volte il massimo consentito.
RIUTILIZZABILITÀ |
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Le semimaschere filtranti antipolvere sono classificate in base alla loro riutilizzabilità nel tempo e presentano le seguenti marcature:
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REACH |
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Allo scopo di tutelare la salute dei consumatori, l'Unione Europea ha emanato il Regolamento Reach (entrato in vigore il 1° Giugno 2007) che vieta l'utilizzo di talune sostanze chimiche. COFRA garantisce la conformità al Regolamento Reach di tutti i prodotti; essi non contengono sostanze cancerogene o presenti nella lista europea delle sostanze vietate e, per garantire ciò, vengono effettuati controlli su tutte le materie prime utilizzate durante le fasi di produzione. |
EAC TP TC 019/2011 |
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Regolamento tecnico sulla sicurezza dei dispositivi di protezione individuali posti in circolazione nel territorio dell’unione doganale |
NORMATIVA EN 14683:2019+AC:2019 |
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Le maschere facciali ad uso medico sono destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi dal personale medico ai pazienti durante le procedure chirurgiche e altre attività mediche con requisiti simili. La maschera facciale ad uso medico è anche efficace nel ridurre l'emissione di agenti infettivi dal naso e dalla bocca di un portatore asintomatico o di un paziente con sintomi clinici. |
REQUISITI DI PRESTAZIONE |
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PROVA |
TIPO I |
TIPO II |
TIPO IIR |
Efficienza di filtrazione batterica (BFE), (%) |
≥ 95 | ≥ 98 | ≥ 98 |
Pressione differenziale (Pa/cm2) |
< 40 |
< 40 |
< 60 |
Pressione di resistenza agli spruzzi (kPa) |
NON RICHIESTO |
NON RICHIESTO |
≥ 16,0 |
Pulizia microbica (ufc/g) |
≤ 30 | ≤ 30 |
≤ 30 |
TIPO I: Le maschere facciali ad uso medico di tipo I sono utilizzate per i pazienti e per altre persone al fine di ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolare in situazioni epidemiche o pandemiche. Le maschere di tipo I non sono destinate all'uso da parte di operatori sanitari in sala operatoria o in altre attività mediche con requisiti simili.
TIPO II: Le maschere facciali ad uso medico di tipo II, oltre ad inglobare tutte le applicazioni possibili per le maschere di tipo I, sono anche destinate ad essere utilizzate dagli operatori sanitari in sala operatoria o in altre attività mediche con requisiti simili.
TIPO IIR: Le maschere facciali ad uso medico di tipo IIR, oltre ad inglobare tutte le applicazioni possibili per le maschere di tipo I e II, sono destinate ad essere utilizzate per proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati.
Le maschere facciali ad uso medico vengono ufficialmente classificate come DISPOSITIVI MEDICI di classe I alla quale appartengono tutti i dispositivi medici non invasivi, in accordo con la legislazione europea sui dispositivi medici.
ELASTICI AURICOLARI |
I comodi elastici auricolari dalla sezione cilindrica e saldati ad ultrasuoni consentono un indossamento veloce, pratico e confortevole e sono adatti ad un utilizzo prolungato nel tempo. |
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NASELLO INVISIBILE |
Il nasello invisibile in alluminio e plastica flessibile è inserito tra gli strati della maschera e ciò la rende priva di metalli esposti; è leggerissimo e consente un’immediata regolazione della maschera sul naso. |
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PROTEZIONE A 3 STRATI |
Il dispositivo è costituito da tre strati di polipropilene ipoallergenico e naturalmente idrofobo, ideale per la composizione di una mascherina leggera e dall’ottima traspirabilità. Lo strato intermedio è composto di materiale MELT BLOWN dalle alte prestazioni filtranti contro batteri e agenti infettivi. |
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RESISTENZA A SPRUZZI/FLUIDI |
Il dispositivo è dotato di uno strato esterno in grado di proteggere l’utilizzatore dalle esposizioni agli spruzzi, al sangue e ai liquidi contaminati. |
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SCATOLA DISPENSER |
Grazie all'apposito tratteggio perforato, la scatola è convertibile in un comodissimo dispenser, utile a regolare la distribuzione delle mascherine in singoli pezzi evitando così di contaminare quelle residue. |
APPLICAZIONI | AGENTI CONTAMINANTI | FILTRO |
LAVORI SU STRADA |
- ASFALTI E BITUMI |
A1 |
VERNICIATURA E SMALTATURA A SPRUZZO E VERNICIATURE A RULLO O PENNELLO |
- VERNICI AD ACQUA /VERNICI A POLVERE SOLUBILI IN ACQUA
- VERNICI CONTENENTI SOLVENTI |
A1 P2 R |
- VERNICI O SMALTI FINEMENTE NEBULIZZATI |
A1 P3 R |
|
- DILUENTI |
A1 |
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SVERNICIATURA | - COMPOSTI CON SOLVENTI SVERNICIANTI O AMMONIACA SVERNICIANTE |
ABEK1 |
INCOLLAGGIO E/O SIGILLATURA | - COLLANTI CONTENENTI SOLVENTI |
A1 |
- COLLE POLIURETANICHE - SIGILLANTI |
A1 P2 R |
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SALDATURA E BRASATURA DI METALLI | - GAS E/O VAPORI DI SALDATURA (in ambienti poco ventilati) |
ABEK1 P3 R |
- POLVERI DI METALLO E FUMI DI OSSIDI DI METALLO |
P3 R |
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LAVORAZIONI DI TIPO MECCANICO SUI METALLI (FORATURA, LEVIGATURA, RIVETTATURA, MOLATURA, SPAZZOLATURA, TAGLIO) |
- OSSIDO DI FERRO (RUGGINE), POLVERI METALLICHE
- POLVERI DI FERRO |
P3 R |
- POLVERI DI ACCIAIO INOX
- POLVERI DI RAME, CROMO |
P3 R |
|
LAVORAZIONI DI TIPO MECCANICO SUL LEGNO (FORATURA, LEVIGATURA, RIVETTATURA, MOLATURA, SPAZZOLATURA, TAGLIO) |
- POLVERI DI LEGNO TENERO |
P3 R |
- POLVERI MOLTO FINI DI LEGNO DURO |
P3 R |
|
EDILIZIA |
- POLVERI DI CEMENTO, CALCESTRUZZO, PIETRA, GESSO, STUCCO, INTONACO |
P3 R |
- QUARZO |
P3 R |
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AGRICOLTURA | - DISERBANTI, PESTICIDI |
A1 P2 R |
MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE IN SPAZI NON CONFINATI |
- SOSTANZE CHIMICHE NON BEN IDENTIFICATE |
ABEK1 |
ESPOSIZIONE A IDROCARBURI |
- ESANO, ANTRACENE, BENZENE, CICLOESANO |
A1 |
PULIZIE EDILI / INDUSTRIALI |
- ACIDO CLORIDRICO |
B1 |
DECAPAGGIO E TRATTAMENTI SUPERFICIALI DEGLI ACCIAI |
- ACIDO CLORIDRICO, ACIDO FLUORIDRICO |
B1 |
INDUSTRIA PETROLCHIMICA |
- IDROGENO SOLFORATO |
B1 |
- ACIDO SOLFORICO |
E1 |
|
DISINFEZIONE, DISINFESTAZIONE, PULIZIA |
- VAPORI ORGANICI, ODORI SGRADEVOLI, POLVERI, SPORE, BATTERI |
A1 P2 R |
ESPOSIZIONE A GAS MISTI DURANTE I PROCESSI PER LE PRODUZIONI DI: PLASTICHE E MANUFATTI, FARMACI, DISINFETTANTI, VERNICI, COLORANTI, MANGIMI, ALIMENTI, TESSUTI E PELLAMI, FERTILIZZANTI |
- CLORO, FLUORO, ACIDO CIANIDRICO, BROMO, IODIO, IDROGENO SOLFORATO |
B1 |
- ACIDO FLUORIDRICO, ACIDO CLORIDRICO, ACIDO FORMICO |
E1 |
|
- ANIDRIDE SOLFOROSA, ACIDO SOLFORICO |
E1 |
|
- AMMONIACA |
K1 |
|
- MISCELE DI SOSTANZE CHIMICHE NON BEN IDENTIFICATE |
ABEK1 |
Contaminanti aerosol liquidi e solidi |
FFP1 |
FFP2 |
FFP3 |
Amianto |
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|
X |
Argilla |
X |
|
|
Calcestruzzo |
|
X |
|
Carbonato di calcio |
X |
|
|
Carburo di silicio |
|
X |
|
Cellulosa |
X |
|
|
Cemento |
|
X |
|
Cotone |
X |
|
|
Cromo |
|
|
X |
Farina |
X |
|
|
Fumi metallici |
|
|
X |
Gesso |
|
X |
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Grafite |
|
X |
|
Intonaco |
|
X |
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Lana di vetro |
|
|
X |
Legno duro |
|
|
X |
Manganese |
|
X |
|
Oli vegetali e minerali |
X |
|
|
Pesticidi in polvere |
|
|
X |
Pietra |
X |
|
|
Piombo |
|
|
X |
Platino |
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|
X |
Polline |
X |
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Polveri di lana di roccia |
|
|
X |
Polveri metalliche |
|
X |
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Rame |
|
|
X |
Ruggine |
X |
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|
Silice |
|
|
X |
Soda |
|
X |
|
Stucco |
X |
|
|
Talco |
|
X |
|
Vanadio |
|
X |
|
Vernice in polvere |
|
X |
|
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Questa guida è puramente indicativa ed è valida solo quale supporto per la scelta del dispositivo di protezione.
É obbligo del datore di lavoro eseguire un’adeguata ed idonea valutazione dei rischi, dove siano utilizzate sostanze pericolose o vi siano rischi prevedibili per la salute e la sicurezza, e definire il dispositivo idoneo.
RISCHIO RESPIRATORIO E PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE |
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Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie sono tutti D.P.I. di III categoria, a causa dell'elevato rischio di morte in caso di contaminazione delle vie respiratorie; i gravi danni provocati dall'inalazione di sostanze nocive e tossiche infatti rendono il rischio respiratorio uno tra i rischi maggiori per la salute e la sicurezza dell'uomo. |
APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE - CRITERI PER LA SCELTA |
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Durante qualsiasi attività in cui le condizioni respiratorie risultino anomale e in cui vi sia un alto rischio respiratorio, è necessario proteggersi utilizzando un respiratore adeguato, che dovrà essere scelto in base alle condizioni dell'aria e alla quantità di ossigeno e di contaminanti presenti in essa. |
COMPOSIZIONE DELL'ARIA | APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE | ||
Ossigeno(O2) >17% |
DISPOSITIVI FILTRANTI |
DISPOSITIVI COFRA
GAS, VAPORI, POLVERI, FUMI E NEBBIE
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Ossigeno(O2) |
RESPIRATORI ISOLANTI |
TLV E CLASSIFICAZIONE DEI CONTAMINANTI |
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Il TLV (Treshold Limit Value) è il valore che indica la concentrazione limite di riferimento delle sostanze pericolose alla quale un lavoratore può essere esposto senza subire danni alla salute (esposizioni prolungate fino ad un turno di lavoro). Di seguito vengono elencate le diverse tipologie di contaminanti pericolosi per la salute dell'uomo: polveri: piccole particelle solide sospese in aria derivanti dalla frantumazione di materiale solido. Esempio: lavori di fresatura, smerigliatura, levigatura e sabbiatura; |